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Il Teatro Ventidio Basso è uno dei monumenti più conosciuti di Ascoli Piceno, situato nelle vicinanze di Piazza del Popolo, di fronte al Chiostro Maggiore di San Francesco, il teatro storico è quello più grande ed importante della città.

Al suo interno si tengono concerti, balletti, convegni e tanti altri eventi che riuniscono gli abitanti ed i turisti. Per approfondire meglio la storia e le caratteristiche del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno continuate con la lettura di questo articolo.

Storia del Teatro Ventidio Basso

Il Ventidio Basso di Ascoli Piceno è così tanto importante non solo perché rappresenta a pieno la tradizione teatrale della città, ma anche perché simbolo della continuità di quest’arte tutt’oggi praticata. Il primo monumento realizzato in legno, infatti, risale al 1579 ed era situato all’interno del palazzo Anzianale.

Il teatro sorge dove un tempo erano stati edificati una serie di palazzi rinascimentali. Soltanto nel 1827 si ebbe l’idea di realizzare un Teatro comunale di grosse dimensioni, il cui scopo era quello di sostituire la sala del Palazzo Comunale che si temeva potesse incendiarsi.

L’idea originale, rimasta poi tale nella realizzazione, era quella di edificare il teatro sul Trivio, nelle vicinanze della Chiesa di San Francesco. Il Comune e la Società dei Palchettisti (creatasi in occasione dell’edificazione dell’edificio) ebbero un ruolo importante nella costruzione del teatro.

In ogni caso il progetto fu affidato ad Ireneo Aleandri di Sanseverino, un architetto molto noto ai tempi, in particolare perché si occupava proprio della costruzione di teatri. Ad affiancarlo vi erano Marco Massimi, Gabriele Gabrielli e Giambattista Carducci, molto utili ai fini del progetto, in quanto apportarono numerose modifiche all’edificio. In linea ufficiale il Teatro Ventidio Basso fu realizzato tra il 1840 ed il 1846.

L’inaugurazione avvenne proprio nell’inverno del 1846 ed il teatro prese il nome del generale Publio Ventidio Basso, uno dei luogotenenti più importanti di Marco Antonio del I secolo a.C., che ottenne una serie di onori durante le guerre. 

Gli interni del Teatro di Ascoli Piceno

Accedendo all’interno del Teatro di Ascoli è possibile ammirare nell’immediatezza il piano terra, suddiviso in due grandi metà da colonne ioniche realizzate in gesso. Il perimetro interno dell’edificio è adornato dalle nicchie e dalle statue che le stesse contengono, realizzate da Giorgio Paci e raffiguranti la Commedia, la Tragedia, l’Armonia e la Danza. 

All’ingresso della Sala sono rappresentati Apollo e Minerva, accedendovi è possibile osservare l’iconica forma a cavallo della stanza, nonché i 4 ordini di palchi ed il loggione a galleria, capaci di contenere complessivamente ben 842 spettatori. 

Ognuno dei palchetti presenta delle decorazioni dorate realizzate da Giorgio Paci e dei disegni di Giambattista Carducci che rappresentano strumenti musicali, trofei ed angeli. Per quanto riguarda il sipario, invece, che raffigura Il trionfo di Ventidio Basso sui Parti, l’opera fu realizzata da Vincenzo Podesti e Carlo Carbonari.

Ciò che lascia stupiti gli spettatori è in particolare la decorazione presente sul soffitto ad opera di Ferdinando Cicconi. Essa, caratterizzata da diversi motivi geometrici e da colori rosati, raffigura le otto Muse all’interno di corrispettivi ovali. Quattro di esse assumono sembianze umane, le altre quattro sono invece rappresentate dai putti.

Il piano superiore del Ventidio Basso di Ascoli Piceno è stato ideato per accogliere i musicisti. Qui il soffitto è diverso e presenta decorazioni floreali, con raffigurazioni delle Stagioni.

A completare l’aspetto decorativo della Sala sono i busti di alcune figure femminili ed in particolare il busto di Ventidio Basso che è stato donato al Comune nel 1883 dallo scultore che lo ha realizzato.

I meccanismi scenici sono stati curati da Gabriele Ferretti di Ancona. Il teatro, che ha un arco di 15 metri, comprende una sala ovale con quattro ordini di palchi, ognuno dei quali ha 23 palchi e una galleria per un totale di 842 spettatori. I sedili imbottiti sono in velluto rosso liscio.

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